venerdì 28 novembre 2008

a casa

Nevicava,nevica e spero che nevicherà ancora.
Sono nata con la neve,mio papà me lo diceva sempre.
Poco dopo che se ne è andato ho trovato un biglietto in cui mi raccontava l'emozione che aveva provato nel vedere sua figlia nascere accompagnata da così tanta neve che aggiungeva gioia a gioia.
Il Natale sembra alle porte.Sarà il primo Natale che passiamo in questa casa senza di lui.L'anno scorso siamo scappati da questa casa e dal Natale,ma quest'anno ci tocca e ci tocca qui.
Nel dicembre 2005 mio papà tornava a casa dall'ospedale solo la Domenica o nelle feste e quell'anno mia mamma non voleva fare l'albero:rispecchiava un clima di festa che non ci apparteneva.Io e mio fratello piccolo decidemmo comunque di farlo perchè volevamo che mio papà potesse essere accolto nella sua casa e fosse sereno nel vedere che era ancora una casa viva.
Quest'anno sono io che non voglio fare l'albero,non mi sento!Ma questa volta è mia mamma che lo vorrà.Lo vorrà per noi,per farci capire che questa casa deve tornare a vivere ancora.

mercoledì 26 novembre 2008

La sera

Quest' anno senza mio papà mi ha profondamente cambiata.Non sono più disponibile a farmi conoscere e ad aprirmi,non riesco.Passo le giornate con compagni di università estranei, che di me non sanno nulla e nemmeno riesco a dirglielo.Appena sento che toccano un argomento per me delicato io "vado un attimo in bagno" e se capita parlo di mio papà solo al presente.Non voglio domande,non le reggerei.Per la verità ormai reggo poche,pochissime cose... Ma una cosa che non posso sentire sono le mie compagne che raccontano dei loro papà,delle loro stranezze,di quanto sono gelosi di loro,di quando si divertono a guardare le parite insieme,di quando litigano fra loro...chissà se si sono accorti che in quei momenti devo sempre "andare in bagno". E' un mio enorme limite,non parlo facilmente di me.Ho passato 2 anni a Brescia e solo Anna sapeva di me.Di alcune persone tutti sapevano l'agonia del gatto,la tonsillite del cugino,l'abbassamento della pressione della zia...che invidia che avevo verso di loro,io non riuscivo a dire nemmeno che una volta a casa avrei preso la macchina,sarei andata a trovare mio papà in ospedale ,avrei pregato con lui che nonostante tutto Dio lo tenesse ancora con me e poi..beh poi sarei andata a casa a finire di studiare e l'indomani sarebbe stata la setessa cosa. Come avrei voluto dire queste cose alle persone che avevo vicino,ma maledetta me, dico sempre solo tante cazzate e mai le cose che valgono la pena di essere dette!.Tutti cerchiamo quella persona speciale che sappia guardarci con occhi che vadano al di la di ciò che appare.Di fatto la pensiamo come l'essere speciale,tutta per noi,non pensiamo mai che quelle persone dovrebbero essere la normalità.Un compagno di università che si accorga di un discorso da non fare quando ci sono io,un'amico che chiede come va ma più che ascoltare la risposta ti guarda negli occhi,una comprensione in più in un mometo delicato.Saremmo tutti meno soli.Non è facile,no.

sabato 15 novembre 2008

morfina


Tutto scorre...????????????????????????
Ma per alcune cose questo "scorrere" sembra inaccettabile.Un pò come succede a me per mio papà.A volte capisco che non c'è più e sento come una voragine nello stomaco.Sono grata a quei meccanismi psichici che ci aiutano a difenderci dal dolore,altrimenti non vivremmo più.Ci annebbiano,come se fossimo sotto un anestetico che addormenta quella parte del cuore che parla di mancanza e di dolore.Lo sentiamo, ma anestetizzato così possiamo continualre ad andare in università, a mangiare,a lavorare,a studiare.Poi ci sono attimi in cui l'antidoto diminuisce e allora piombiamo in tragici momenti di lucidità dove tutto è ciò che è realmente.
Non lo so perchè scrivo queste stronzate su internet!sicuramente le scrivo per me, per parlare a me stessa,poi le scrivo perchè i navigatori distratti passando di qui possano accorgersi di quello che passa una loro amica,un loro compagno,un collega...
Sono solo una delle tante persone che vive sulla sua pelle una mancanza e un dolore che mai avrei pensato così profondo e complesso.La morte è sempre qualcosa di più complesso di quello che sembra.Bisogna morire anche un pò con chi ci lascia,bisogna accettare,cambiare vita,farsene una ragione bisogna...non so, io sono alla ricerca di un mio modo di sopravvivere ad uno strappo infinito.

giovedì 30 ottobre 2008

E.....

Una sera del giugno del 2005 telefono a E.
Ci avevano appena bocciato all'esame e il nostro argomento erano gli insulti alla Prof.Ma quella sera al telefono lei non si infiammava parlando della bocciatura,non parlava di nulla mentre io incalzavo,lei stava zitta.
"O cos'hai stasera?"
"Sono appena arrivati gli esami istologici del nodulo al seno.E'maligno."
Non so cosa le ho detto,non so,mi ricordo solo di aver pensato..."no,anche lei no!".Era un anno che lottavo contro il tumore di mio papà ed ecco che un' altra persona a me vicina iniziava.Era a casa che dovevo pensare alla morte,in università no,andavo la mattina tornavo alla sera e in quelle ore il mondo era più leggero.
..ora no...tutto ciò che vivevo era precario e triste.Università e casa.
Non so cosa le dissi quella sera,l'egoismo e i miei pensieri me lo hanno fatto dimenticare,ricordo solo che non so come passai quel telefono a mio papà.
Dall'altra parte la mamma di E. che parlava con mio papà e lui le consigliava da medico.
"Centro tumori di Milano" diceva,e poi nomi e posti...parlava in fretta come se fosse una cosa urgente da fare.Io lo guardavo e lo ascoltavo,parlava di medici e centri ma non aveva la stessa voce di sempre...piangeva...
Non ho mai visto mio papà piangere...fino ad allora.
Ho capito quanta tristezza si era portato dentro e non ci aveva fatto pesare,quanto dolore e angoscia aveva dietro quel sorriso,era talmente tanta che ora al telefono piangeva al pensiero che una ragazza come sua figlia potesse trovarsi in quella sua stessa tristezza.
E si,E. ne ha passata tanta di tristezza.Chemio,mastectomia,ricadute,radio,operazioni.Ma ne parlo ora perchè questo mese la vita ha ricominciato a sorriderle dopo 3 anni di infinite sofferenze e paura di non farcela.
Gli ultimi esami sono andati bene dopo settimane di angoscia per presunta ricaduta.Alla gioia di questa notizia di scampato pericolo si è aggiunto un grande regalo inaspettao.E' entrata nella facoltà universitaria per cui aveva fatto il test.La vita in poche settimane le ha detto...RIPRENDI IN MANO IL TUO FUTURO...
So che mio papà ovunque sia ora, sorride sereno guardando E.

sabato 25 ottobre 2008

Africa

Ho un dannato buco nel cuore da cui entra un freddo pazzesco.Vorrei,faccio,tento ma nulla compensa,nulla .Cerco di zittire la solitudine e l’angoscia di non averlo più,ci parlo addosso con mille attività,mille scherzi mille, risate ma appena smetto il silenzio della sua mancanza mi assorda.
Di cose me ne succedono tante ma non so perché QUI finisco sempre per parlare di quello che cerco di zittire nel tram tram quotidiano.Ieri ho iniziato il tirocinio.I miei compagni hanno scelto luoghi pericolosi per sperimentarsi,io invece sono in un centro educativo,ci occupiamo di doposcuola e attività educative per bambini.Sembrerebbe un luogo idilliaco dove sperimentarsi eppure le fragilità emergono ,sia che lavoriamo tra i tossici sia con i bambini.Così è da ieri che ancora una volta la vita mi mette davanti alla sua assoluta crudezza,e forse proprio perché sono bambini, la loro sofferenza mi provoca profondamente.I bambini,la loro sofferenza ti fa veramente rimanere inerme,senza nessun sentimento negativo,senza nessun giudizio perché non ce ne sono, c’è solo l’innocenza e il male.Una bimba piccina che ha perso il padre mi ha messo davanti a me stessa.Mi sono trovata impotente di fronte ai suoi occhioni tristi,lei disegnava sola in un tavolo e l’unica cosa che ho potuto farle è stata una carezza sulla sua piccola testina e su quelle spalle che portano un peso grande. Non si scappa proprio da noi e dai nostri dolori.Ci rincorrono veloci e ovunque.

giovedì 2 ottobre 2008

πάντα ῥεῖ


Il mio Professore dice che ci sono dolori ed emozioni così profonde che non possono essere dette."Non le dirai nemmeno a tua moglie o a tuo marito,a nessun amico e a nessun foglio bianco".E' così, ci credo anche se non vorrei.E' l'insuperabile condizione di solitudine dell'uomo.Nelle cose grandi siamo sempre soli.Una cosa che non potrò mai dire è il vuoto e il dolore che mi porto dentro dopo la morte di mio papà.Sarò una delle tante persone che avrà questo segreto celato dietro a qualche sorriso.Ne e' pieno il mondo e ne conosco tanti.
Panta Rei...mi ripeto,tutto scorre...

lunedì 22 settembre 2008

LucI

Stavo per pubblicare un pensiero triste uno dei 1000 che mi frullano per la testa e che scarico sulla tastiera se ne ho il coraggio.Ma mi trattengo dal farlo,forse sto perdendo il coraggio di dire anche quelle poche cose ma oggi voglio dire questa:
Il mio papo mi ha lasciato solo cose belle.Tutto ciò che di bello c'è nella mia vita lo devo a lui;tutto ciò di cui vado fiera lo devo a lui.
La cosa sorprendente è che anche dopo la sua morte la cosa più serena e commovente che ci è capitata la dobbiamo ancora a lui.
Una Sig.ra un giorno mi disse "vedrai quanto ha seminato quest'uomo,noi ancora non ce ne rendiamo conto...".
Il mio papo c'ha lasciato l'affetto immenso dei suoi pazienti.
Molti sono diventati amici di famiglia(i più cari);molti sono divenuti leggende in casa mia;una mi ha insegnato il decupage;molti spediscono via e-mail allegati e notizie;molti telefonano da ogni parte del mondo;molti sono diventati cari amici di mia mamma,miei o dei miei fratelli.
Non penso che loro abbiano idea della profonda stima con cui li guardo e di tutta la forza che attingo da loro ogni giorno,ogni momento.Sono i miei primi insegnanti nella vita.Ecco in mezzo a tutto ciò che mi frulla per la testa è questo che voglio sbattere sulla tastiera.Vorrei poter urlare al mondo che i veri eroi non sono sulle riviste nè sullo schermo ma sono in ospedale che siano medici o pazienti o come nel caso del mio Angelo medici e pazienti.

venerdì 12 settembre 2008

12 settembre

Oggi è un giorno speciale.Non si dimentica l'istante in cui vedi che la malattia ha preso il sopravvento sulla persona che ami di più.Sono cose che non si possono dire,chissà se le dirò mai.Il destino ha voluto che quel giorno fosse anche l'anniversario di 29 anni di matrimonio.Non scorderò mai l'esempio d'amore che i miei ci hanno dato in quell'ospedale.
Si, l'unica cosa che so è che l'amore non muore,almeno l'amore di chi resta.Forse la persona che mi ha detto che è colpa mia se soffro perchè "non ci si attacca così ad una persona"potrebbe obbiettare che l'amore fa soffrire e a quel punto rimarrei zitta come quando gliel'ho sentito dire per la prima volta.E' vero, ha sempre più ragione.Ma l'amore è un miracolo ed è molto poco umano,forse è per questo che la ragione e la paura non c'entrano niente.

http://quilamanu.blogspot.com/2007/09/28-anniversario.html

lunedì 8 settembre 2008

Cazzo cazzo cazzo sono proprio stufa,stufa davvero di tutto.IO SONO VERAMENTE STUFA.Sono stufa pure della mia stessa compagnia, tanto in testa ho sempre le stesse cose,mi capitano sempre le stesse cose,sento sempre le stesse cose.Vorrei poter essere come i monaci buddisti che si privano di tutto per non aver bisogno di niente.Non avrei bisogno di mio papà,di una laurea,dei miei fratelli,di un moroso,di nulla.Vivrei in pace senza che nulla entri in contatto con me,che sia buono o cattivo semplicemente decido che è BASTA.Nessun desiderio che verrebbe frustrato,nessun bisogno insaziato,nessuna voglia...niente.Ho una voglia pazzesca di essere come loro,impassibile,intoccabile.E' una stronzata dire "ora tua papà ti protegge dall'alto"..è una cazzata,se tutti quelli che hanno i loro cari in cielo fossero protetti da loro allora il mondo sarebbe diverso.La verità è che ce l'abbiamo nel culo e cerchiamo di indorarci la pillola.Semplicemente io sono una ragazza assolutamente in balia del mondo come tutti,nessuna mano in più...forse una in meno."OOO hai preso 30...sicuramente tuo papà ti ha dato una mano" ..Che cazzo gliene frega a mio papà di farmi prendere 30 se poi torno a casa e sto male come un cane.Perchè la gente non pensa prima di parlare?!Se mio papà potesse veramente aiutarmi sicuramente non sarebbe nelle cazzate universitarie.E sono stufa marcia di sentire quanto devo essere sicura che miracolosamente mio papà risolverà la mia vita ora che è morto.Che enormi stronzate che si inventa la gente solo perchè è difficile ammettere che la morte non è una vincita al lotto ma una grande inculata!E se in questo istante avessi sotto mano quello che mi ha detto che se soffro è colpa mia perchè certamente ad una persona non ci si può attaccare così...beh gli direi :"lo sai è triste ma è VERO!hai ragione è così".Perchè volere bene a uno che poi muore,perchè farsi piacere qualcuno che poi non ti caga,perchè sposarsi per poi divorziare.Facciamo come i monaci buddisti stiamo nelle nostre cellette e aspettiamo che il tempo passi...e cazzo prima o poi dovrà pur passare!!!!!!

giovedì 28 agosto 2008

Quando finisce Settembre

Ho paura di Settembre.Vorrei saltarlo.Vorrei poter accelerare il tempo, ma poi non so se lo stopperei.Certe volte non voglio che il tempo passi perchè più il tempo corre e più sarò lontana dall'ultimo ricordo di mio papà.Cambierà il lampadario,la camera,qualcuno si sposerà altri nasceranno e saremo sempre più lontani.Farò fatica a ricordarmene la voce e i suoi modi o forse semplicemente nessuno mi chiederà di parlare di lui e di tutto il bene che mi ha voluto.Io non voglio.
Qualche volta mi chiedo se per soffrire così forse non sia meglio non voler bene.Non affezionarsi a nessuno:nè ad un cane,nè ad un amico,nè ad un fratello nè ad un papà.Così ho sentito una volta e ci sono momenti in cui ci credo.Non so se sia lucidità o pazzia.Ma poi ripenso a quello che ho avuto,alla bellezza dell'amicizia,di un cane,di un fratello e di un papà come il mio e nonostante tutto penso che il bene e l'affetto valgano molto,infinitamente di più.

sabato 23 agosto 2008

Papà


Mi sono sempre domandata come si sentono gli abitanti dell'ultima casa dello "stivale"...chissà chi ci abita,chissà chi è che finisce i confini del continente!
Penso che questa Estate che finisce non la ricorderò.Come non mi ricordo di questo Natale o della Pasqua.Semplicemente sono ferma ad un giorno e ad un altra vita.Non si cambia in pochi mesi non si può,so che devo farlo o che dovrei ma certe cose sono troppo forti.Le uniche cose che ho in mente sono chiuse in quelle poche pagine di ricordi che sono riuscita a scrivere.Adesso più passa il tempo e più ricordarmi di come ero e di come era la mia vita mi risulta insopportabile.Chissà se racconterò tutte le pagine che non ho avuto la forza di scrivere,se me le ricorderò nel tempo e se mi ritroverò ancora quello che ero e quello che ho perso.Non ho risposte.Forse è più facile andare a conoscere chi abita quell'ultimo puntino luminoso piuttosto che avere risposte su di me.

domenica 10 agosto 2008

sermig

E' difficile dire cos'è il sermig.Come direbbe la Mila è un "mistopisto",ma è un mistopisto di bene impegnato in tutto ciò che può fare.
Tra l'immensa varietà di contenuti mi porto dietro due cose in particolare:lo stupore di vedere monaci della mia età sorridenti ed entusiasti di una vita che per noi risulterebbe ai limiti del possibile,e poi mi porto dietro l'insegnamento più importante:questa settimana ho imparato a indignarmi davanti alla povertà,ai bambini che non hanno da mangiare,al commercio sessuale.Certo che lo sapevo già ma nessuno ancora era stato capace di farmeli vivere e sentire come situazioni che sono anche colpa mia e del mio modo di vivere."Se cambio io il mondo cambia se vivo semplicemente se non spereco se non consumo che il necessario.....".Il mio desiderio ora e riuscire a riportare qui tutte le persone che contano per me e le voglio rendere partecipi di questa oasi di vita vera.
Non è conosciuto,io l'ho scoperto perchè un giorno me ne parlò mio papà dopo che Anna mi aveva invitata ad andare a sentir parlare un certo Ernesto Olivero.Mio papà mi raccontava che nel 68 il sermig era per i giovani come lui un esempio di speranza in mezzo ad una società che stava frantumando tutti i valori anche quelli più alti.Era per loro la speranza di una chiesa migliore che non si preoccupava tanto di politica o dibattiti ma semplicemente si alzava le maniche e faceva del bene.Ed è vero,è così anche per me.Anche se non sono nel 68 anche io come mio papà sento l'esigenza di appartenere a qualcosa che più che parlare ...testimonia lavorando.

domenica 3 agosto 2008

voci


Mi piacciono quelle foto in cui nessuno è in posa,scattate così per caso o per scherzo.Attraverso quegli scatti posso rivivere quel normale stare insieme stampato per sempre.C'è una foto che ho scattato durante un pranzo di Pasqua.Non so perchè,eravamo a tavola e l'ho scattata così come veniva.Ho immortalato un normale pranzo,una tra le cose più scontate e forse ora la cosa che più mi manca.spesso non fotografiamo mai le cose normali...e invece sono poi quelle che ci piace ricordare.Quando mi mancano quei pranzi con mio papà riguardo quella foto ed è come se sentissi il vociare di tutti noi ,le conversazioni che si intrecciano una sull'altra,mio papà che sgranocchia olive e chiede l'acqua e...e sarà che domani parto ma c'è proprio tanta nostalgia.

martedì 22 luglio 2008

chiavi


C'erano delle volte che avrei voluto aprire il diario o queste pagine e scrivere e scrivere e scrivere e scrivere e scrivere di tante cose...poi la tempesta passava e la pagina rimaneva sempre chiusa.E lo rimane ancora.
Certe cose rimangono e rimaranno sempre dentro di noi,mai dette...così rimangono e basta e sono proprio le cose più grandi che non esprimiamo mai.I grandi dolori,I grandi amori...
Non vedo l'ora di riabbracciare gli australiani e di sentire che la pianura padana si ripopola di loro.
...E l'annina certo non è andata a Sidney ma sta mietendo parecchi chilomentri quest'estate...pensami ad Assisi.Che amici Globetrotter.

domenica 29 giugno 2008

afa

E' brutto non potersi vedere più,se è vero che ogni persona è un piccolo grande mondo allora è un intero mondo che non si vive più.
Che palle,l'estate e la vita.Dicono che la vita sia come "affacciarsi dal balcone", ma ultimamente la mia assomiglia più alle attese sotto il sole cocente che non finiscono mai.
Oggi è il 29 di Giugno.Penso che questo sia stato un anno veramente inutile e tremendo,proprio come le attese sotto il sole del pomeriggio...

martedì 24 giugno 2008

Lacci



Capisco quelli che "scappano".Certe volte la vita diventa così intricata e i propri stati d'animo così altrettanto intricati che viene voglia di comportarsi come quando per sbrogliare un filo si è costretti a tagliare dove c'è il nodo!Ecco si,vorrei tagliare il nodo e andarmene via in qualche posto dove io possa ricominciare a vivere.Cieli nuovi,strade nuove da guardare con occhi nuovi senza il confronto col passato che rende tutto così morto!

In questi giorni mio fratello si è fidanzato e io mi sento ancora più sola.Se avessi avuto mio papà avrei condiviso con lui questa gioia eppure ora mi sembra una beffa del destino,per me e per mio papà e anche per mio fratello.
Mio papà sarebbe stato così contento di poter provare questa gioia e mio fratello lo sapeva,per questo l'ho visto piangere ieri.Per me, perchè in un momento di addii mi sembra di aggiungerne un altro alla lista e mi sembra che la mia famiglia sia cambiata senza che io ne fossi pronta e tutta in una volta.So che tutto finisce a anche la famiglia cambia,l'ho sempre saputo,ma non così ,non con questo dolore si deve cambiare.

lunedì 23 giugno 2008

sogno di una notte d'estate


Se Dio esiste penso che accetti che certe cose accadano solo perchè Lui sa che un giornò potrà ricompensarci.Ormai riesco a sopportare la visione di certi drammi solo pensando che quelli che li subiscono abbiano una precedenza incondizionata in Paradiso.Si,penso che se Dio esiste sarà giusto,ricompenserà il bimbo africano morto di fame,il ragazzo malato,il povero,l'orfano...tutti...Certe volte mi sfugge l'appellativo "Giusto"riferito a Dio,lo dico come se nulla fosse...ma se Dio esiste ed è buono DEVE per forza ricompensare chi ha sofferto.
Così Madonna o Naomi Campbell o Paris Hilton non saranno niente paragonate al ragazzo malato o al bambino povero...

lunedì 16 giugno 2008

56

Oggi mio papà avrebbe compiuto 56 anni,portati benissimo se nn fosse per l'emiplegia.Aveva capelli folti e neri,ogni tanto giocavo a cercargli capelli bianchi ma erano così pochi e sottili che sembravano non esserci.Spesso me lo immaginavo come sarebbe stato da vecchio...

venerdì 13 giugno 2008

hiver



Ho l'impressione che quest'anno la mia Estate volerà ed è una grande speranza.Passare indenne quello che per me è il periodo più faticoso dell'anno è una meta che mi prefiggo.Io odio l'Estate.Non so perchè ma è così e non dipende dall'Estate ma da come sono io in Estate:stanca,debole e sul depresso per il caldo,per i giorni infiniti per i ritmi diversi, non lo so perchè ma è così.Quest'anno è dall'Inverno che penso che dovrà arrivate QUESTA Estate e che dovrò affrontarla senza la presenza di mio papà che era una grande compagnia in questa parte dell'anno.Giri in bici,chiaccherate sul dondolo, passeggiate , era lui che mi aiutava a passare le sere e i pomeriggi in un piccolo paese di campagna come il mio. Per fortuna l'Estate stenta ad arrivare e si posticipano anche quei pomeriggi in cui sentirò infinitamente che lui non c'è più.Che bello,spero che piova ancora e ancora e che questa Estate voli via così...

martedì 20 maggio 2008

Alain


Ho sempre voluto essere come Oscar. Ognuno sceglie i propri miti perchè vede in loro ciò che vorrebbe essere e io ho sempre ammirato le persone combattive.Sarà perchè penso che la vita sia una lotta da affrontare giorno per giorno,che si tratti di lottare contro i nemici di sua maestà o di farsi coraggio per ricostruirsi un equilibrio interiore ,piangendo e continuando a camminare. In questi giorni di ricordi e malinconia ho capito che senza qualcuno che "mi tiri", camminare risulta difficile.Penso a cosa ho perso,al "per sempre",alla mancanza,al vuoto e mi viene voglia di smettere le mie inutili battaglie quotidiane.E per fortuna c'è chi è più combattivo di me e mi rialza sempre...
Oscar: "Alain,devi assumere il comando della Guardia,io non ne ho più la forza,non me la sento più di combattere".
Alain: "E' una cosa che non dovete neanche pensare, io so che il vostro dolore è molto profondo ma non siete l'unica persona qui che ha delle pene da soffocare...vi aspettiamo domani comandante,il vostro posto è con noi".

Oggi sono 8 mesi ma ancora è così presto... Ho cercato di raccontare ad una persona quello che ha rappresentato mio papà per me,il bene che gli volevo,l'affetto e il tempo che gli dedicavo e tutta quella parte di me che si è portato via...e mi è stato detto schiettamente:"hai sbagliato,non dovevi fare così,ora ne paghi le conseguenze".Forse si,se non si vuole bene non si soffre ma... ..ma questo è un altro post...

domenica 11 maggio 2008

A te


Il mio è un piccolo mondo ma pieno di grandi persone che lo rendono unico.
Non faccio grandi cose,non sono speciale e le mie giornate sono semplici che quasi risulterebbero noiose.Eppure ringrazio di non essere nel caos ma nella semplicità di una vita che il lutto ha reso più complicata eppure più scarna di tutto il superfluo.Ogni volta che era eccessiva la vita stessa mi ha sempre brutalmente ancorato alla sua essenza:l'amore e le persone.
Penso che il segreto di una vita felice oltre alla fede che niente finisce qui,sia anche il ricevere e il dare ed essere circondati di amore.Forse era questo il segreto della serenità di mio papà,sapeva di essere circondato d' amore e nulla poteva scuoterlo abbastanza da farglielo dimenticare.

giovedì 8 maggio 2008

luce


Ho sempre ringraziato dal profondo del cuore la fortuna di aver avuto accanto una un papà che nella malattia ha raggiunto il massimo dell'essere uomo.Non l'ho mai sentito lamentarsi di quello che non aveva più o di quello che gli toccava subire e solo una volta l'ho visto piangere.Era il giorno in cui ha parlato al telefono con il genitore di una mia amica alla quale avevano appena scoperto un tumore maligno al seno.Quando ha messo giù la cornetta ha pianto in silenzio.Quel giorno ho capito quanto dolore aveva in cuore e quanto di questo veniva nascosto per far posto alla vita.Paradossalmente non ho mai visto una persona più gioiosa di mio papà,nessuno aveva il suo sorriso solare.
Pensavo che nelle sue condizioni il lamento,il pianto sarebbero dovute essere reazioni normali...eppure no.Come lui conosco altre persone che volano in alto rispetto alle minuzie della vita in cui il più delle volte la maggiorparte di noi si perde.Non so per quale miracolo,ma esplodono di vita.Così come conosco gente che nell'arco di un solo pasto riesce a lamentarsi più di mio papà in 2 anni...e io non li reggo.

mercoledì 23 aprile 2008

pensieri

Ho una gran voglia di scrivere o più che altro di urlare tante cose in particolare urlare me stessa.Vorrei chiudermi in casa,lasciarmi andare,non studiare,tenere l'esperessione facciale come ne ho voglia cioè vuota,piangere,mandare a cagare chi se lo merita,non parlare con nessuno piangere piangere piangere.
Vorrei poter essere così,così come mi sento di essere dentro.Che brutto momento,è questa maledetta Estate o il tempo che passa lento ma costante che cronicizza tante cose.Due anni di sofferenze e ansie,di vita sconvolta,due anni che valgono una vita e che incidono per una vita,me l'hanno tolto.Forse devo solo piagere ancora tutto quello che non ho pianto in questo tempo.mah

domenica 20 aprile 2008

memory



I grandi dolori sono una sorta di purificazione da tutto il superfluo della vita,quando devi sopravvivere alla mancanza e reinventarti giorno per giorno devi lasciare le piccolezze,le stupide ansie,le questioni superficiali dietro di te e sobbarcarti solo il peso di riuscire a rinascere.

E' come quando sul computer devi fare posto ad un file molto grande e ti metti a cancellare tutto quello che puoi togliere per fare un pò di spazio.Il dolore prende tanto sapzio.
Certe volte prende lo spazio del futuro,della gioia ed esiste solo lui in te.Chi ce l'ha fatta è riuscito a dare spazio a se stesso,ad incasellare il dolore in modo che prenda solo un certo spazio e lasci vita al resto.
Io ancora non ci sono riuscita.
Anzi ,spesso cancello il resto per dare spazio alla mancanza e al passato che non torna,ai ricordi e alla solitudine della sua assenza.
Ma è certo che tra tutti questi sbagli, della vecchia manu ho cestinato le ansie che derivano dai piccoli screzi e discussioni,non c'è posto per loro,non c'è posto per facce col muso o rancori covati,e con un certo stoicismo mi lascio passare addosso tutto.Si,per certe cose sono diventata pietra,intoccabile,altre invece mi scavano dentro e piegano le viscere.Sono capace di uscire dall'aula sentendo parlare di certe cose o di piangere davanti ad una malattia ma non mi turbo minimamente davanti alle cose che nella mia vita di prima costituivano fonte di ansia e di inquietudine e che ora mi sembrano solo questioni sciocche e pesi inutli.Se riuscirò a sopravvivere alla mancanza improvvisa della persona più importante allora sarò corazzata contro il dolore della vita...

mercoledì 9 aprile 2008

mani

M.R. l'ho notata dal primo giorno di università.Aveva quella camminata ondeggiante e lenta dell'emiplegia.Vista da dietro la sua spalla cadente mi ricordava quella di mio papà.La prima volta quella somiglianza mi ha fatto venire le lacrime agli occhi,ma in mezzo al corridoio non è bello piangere.L'ho seguita con lo sguardo,entrava nell'aula 21,quella dove dovevo andare io.E'una signora adulta avrà circa 50 anni,sguardo serio di chi nn ha più paura di nulla,seduta al primo banco...l'ho guardata per 5 mesi.Guardavo dove parcheggiava,aveva il cartellino dell'invalidità come mio papà,un giorno ho guardato la macchina,aveva il pomellino per guidare, come lui.La guardavo salire e scendere le scale lentamente,era una presenza che ai miei occhi non passava mai inosservata.Un giorno ho iniziato a salutarla nonostante era chiaro che rispondesse solo per cortesia,non mi aveva notata nel suo stesso corso.Un pomeriggio mentre ero seduta a lasciarmi scaldare dal primo sole si siede sulla stessa panchina,ci salutiamo e inizia a scrivere qualcosa su un foglio di carta.Scriveva con la mano sinistra,per forza,era l'unica parte del corpo che usava...Di botto le ho chiesto:"ma tu sei mancina o lo sei dovuta diventare?"poi presa dall'idea che potevo sembrare invadente ho aggiunto:"sai te lo chiedo perchè anche mio papà è emiplegico,però sinistro".Con un sorriso mi ha guardata e mi ha detto "è per questo che a differenza degli altri l'hai notato?" "si"le ho risposto "è dal primo giorno che ti ho notata proprio per questo".Tutto è venuto così naturalmente,nel giro di 5 minuti mi ha raccontato che cosa le era successo,poi si è passato a me,o meglio ,a mio papà..."no,lui nn c'è più da Settembre,sai ,ha sofferto di ciò che curava negli altri" "ah tuo padre era medico?" "si...".E' così che ho scoperto di essere in corso con una paziente di mio papà!Le ho detto che ero felice,così potevo parlare di lui con lei...mi ha abbracciata.Ora ci salutiamo sempre così, e spesso ridendo mi chiede "chissà tuo papà cosa pensa di una così che va in università"e le rispondo sempre raccontandole le mille cose che faceva nonostante l'emiplegia.
Mi manca tanto.

giovedì 27 marzo 2008

L'amico

Poche persone sanno rasserenarmi come Rolli.E' sbucato un pomeriggio nebbioso del 2005,l'anno duro della malattia di mio papà,e da allora è sempre stato per me un calmante naturale.
Lo ringrazio di tutto.
Che dire,siamo a Marzo.Il giardino si è svegliato e io zappo,metto concime e sposto la legna.
Non me ne sono mai occupata granchè,mai come ora.Molte si stupiscono di questa mia attività maschile,ma curare il giardino mi fa sentire vicono a mio papà.
Era il suo giardino,quello che curava anche con una mano,quello in cui passeggiava osservando le piante con me che gli ballavo intorno.
Le sere d'Estate lo innaffiava appena iniziava la prima frescura,aveva una posa tutta sua con la mano sinistra lungo il fianco e la mano destra indaffarata un pò a tenere il getto rivolto alla pianta e un pò a star dietro al busto che si voltava dietro,a destra ,a sinistra per guardare gli uccelli,per contemplae una pianta o per chiaccherare con me.
Quando ancora poteva andare in bicicletta quelle ore di fresco serale le riempivamo con dei giri in bicicletta.Non c'era un minuto di silenzio quando andavamo in bici,era una di quelle persone che mi ispiravano discorsi anche quando non avevo niente da dire,solo per il gusto di parlargli.
Le strade dei nostri giri erano pressapoco le solite eppure non ci si annoiava.Passavamo la vetrina dellle onoranze funebri e una lapide con sopra scritto "futuro",scattava la battuta;passavamo davanti alla casa della nonna di una mia stranissima amica,scattava la battuta;passavamo davanti ad un casolare;al pranoterapeuta;alla prof.di matematica;una zucca nuova;una strana macchina;UN CINESE!;un signore che lo ferma per chiedere che malattia possa avere il suo cane "guardi non sono proprio un veterinario";una pianta mai vista;uno spettegolezzo inedito del nostro paese, "si ma papi non dirlo a nessuno!!".
La malattia gli aveva tolto questo piacere.Quell'estate non ho toccato la bici.Solo l'estate scorsa armata di buona volontà ho iniziato a fare giri in bici da sola.Le prime volte il confronto non reggeva,poi semplicemente ho smesso di confrontare.Quando mi vedeva arrivare da un giro in bici si faceva raccontare delle nostre strade,di cosa c'era di nuovo.Quest'anno la bici non la tocco.

mercoledì 12 marzo 2008

sole

Oggi è il primo vero giorno di sole dopo l'inverno.Non per me.Per me è ancora pieno inverno anzi,oggi c'è ghiaccio.Forse il ghiaccio si è creato proprio quando ho visto il sole e per andare in università ho percorso quella strada...Poi è come se tutto andasse avanti,le stagioni,gli alberi e io rimanessi ferma immobile,ed è così,il sole me lo ricorda.L'unica cosa è che il giardino si abbellisce di colori e mio papà amava il giardino,per questo vederlo così bello mi fa piacere.
Potrei parlare di tante cose qui,ma lo faccio sempre,parlare di "tante cose",la testa è sempre altrove,è sempre lì.Questo è lo spazio che ha un senso,uno spazio dove chi legge e sta vivendo certe cose possa ritrovarsi,e chi legge e non vive certe cose possa capire almeno in parte cosa provochi una perdita.

lunedì 25 febbraio 2008

caffè


Secondo me sono i piccoli stress che nell'insieme rendono una giornata pesante.Da subito dover fare il caffè,trabattare con acqua e polverina e sopratutto aspettare che salga.Subito dopo tirare fuori la macchina dal garage,scendere dall'auto per chiudere la basculante e beccarsi in quel frangente un sacco di freddo.Poi le canzoni in radio che non ti soddisfano e ti rompi le palle per mezz'ora,poi cercare parcheggio e sopratutto riuscire a farci entrare la macchina.In generale poi trovo stressante il dopo doccia.Lo sbalzo termico e sopratutto odio asciugarmi i capelli,odio l'umidità che si raddensa nel bagno e ti fa sentire più sporca di quando sei entrata in doccia.
Un' altra difficoltà è decide di alzarsi dal divano per andare a letto quando stai già praticamente dormendo.
I primi due stress della giornata sono sempre anche un pò malinconici,mio papà era "quello del caffè buono",lo faceva con una mano e chiudeva ermeticamente la moca in un modo tutto speciale;poi era anche quello che mi chiudeva il garage"ti chiudo io",era un uomo attento alle piccole cose.I grandi uomini sono sempre attenti alle piccole cose.Tra qualche settimana sarà la festa del papà.Nel 2005,la prima volta che mio papà è stato male,avevo deciso che sull'agenda avrei scritto "festa del papà" in piccolo e in matita perchè se gli fosse successo qualcosa volevo che quel giorno passasse inosservato per non darmi dolore.Sull'agendina di quest'anno ho voluto scrivere "FESTA DEL PAPA" in penna,grande ed evidenziato di giallo.Non lo so come lo passerò.

lunedì 18 febbraio 2008

iceberg

Ultimamente penso sempre più alla frase di Agostino sul tempo.E ci penso perchè è profondamente vera.Il tempo non scorre più perchè la mia anima è ferma.
Certe volte questa è una consolazione,sembra che lui non se ne sia andato perchè tutto è ancora come l'ha lasciato.
Ora capisco perchè quando muore qualcuno si cerca di non cambiare nulla,per facilitarne il ricordo o meglio per cercare di continuare a condividere con lui gli spazi,le cose come se fosse una presenza reale in casa.
Spesso mentre ascolto la professoressa parlare del tirocinio e la fisso intensamente magari sto pensando all'ultima volta che ho visto mio papà ;mentre ballo penso al giorno dell'intervento;mentre parlo con una ragazza annuisco e invece ripenso a certi momenti.Caspita,quante cose ci frullano in testa,aveva ragione Freud quando per spiegare l'inconscio diceva che noi vediamo la punta dell'iceberg e l'inconscio è tutto quello che è sotto e non si vede.Si può dire lo stesso per i pensieri che ci frullano in testa mentre la vita continua a scorrere.Quello che si vede è solo la punta di una montagna nascosata di pensieri.

lunedì 4 febbraio 2008

Un pò

Ieri non so perchè mi è venuta la voglia di scrivere di una cosa.Sarà che ogni giorno passo davanti all'ufficio dove facevo tirocinio,sarà che ancora ripensandoci mi ribolle il sangue e devo sfogarmi.
Un anno fa ero la tirocinante del "decano"delle assistenti sociali della zona,il top del top ,l'esempio incarnato della professione.Forse se fossi capitata con la più scarsa avrei pensato che tale era e tale la dovevo considerare,ma quella che avevo davanti doveva essere l'esempio di ciò che sarei potuta diventare nel massimo della mia professionalità.
Un giorno mi carica in macchina e mi porta in ospedale per farmi assistere ad un colloquio con un utente che a breve sarebbe stato dimesso.Dal colloquio dovevamo capire di cosa aveva bisogno per costruire intorno a lui una rete di sevizi che gli avrebbero permesso di essere aiutato una volta ritornato a casa.In aula erano anni che parlavamo di colloqui,empatia,informazioni,accoglienza,e ora davanti a me la migliore delle assistenti sociali ,riconosciuta da tutti come l'esempio da seguire si apprestava a fare il colloquio.
Ed ecco invece cosa mi trovo davanti io:un emiplegico sinistro, come mio papà,tartassato di domande senza senso,di una che in 30 anni di servizio non era ancora in grado di sapere che cosa voleva dire emiplegico, tanto che con aria di sufficenza gli domanda:"lei va in carrozzina??"mentra lo vedeva entrare con le proprie gambe!
Poi non scorderò mai quella frase:"lei ha bisogno di un'assistente domiciliare,non lo vede com'è?si rende conto che non riesce nemmeno a prendere in mano una pentola?!".Mi ricordo cosa pensavo,mi ricordo com'ero e mi ricordo cosa ho fatto.Pensavo che questa imbecille non aveva capito nulla di chi gli stava davanti,di una persona che fatica a riconoscersi cambiata dopo la malattia e che va aiutata in questo.Ho iniziato a piangere di rabbia per quello che lui doveva sopportare,poteva essere mio papà!
Mi angosciava l'idea che qualcuno potesse rivolgersi a mio papà nello stesso modo in cui l'assistente sociale si era rivolta a quell'uomo e sopratutto mi spaventava l'ignoranza che esisteva su questi temi anche in un ambito in cui sarebbe dovuto essere pane quotidiano.Le piccole conquiste,il riuscire a farsi il caffè,trovare un modo per aprire la scatoletta del tonno,trovare un proprio modo per grattarsi il braccio destro,pitturare i termosifoni e sorridere per quella conquista,appartecchiare la tavola con una mano,mettersi le calze...come si permettava di urlare in faccia a quella persona che doveva rendersi conto che non riusciva neanche a scolare una pentola?!!!!
Che professione stavo inseguendo?Mi sono resa conto che se lei era la migliore era perchè l'empatia,l'accoglienza,il rispetto,non era quello che la società chiedeva alle assistenti sociali!Balle,balle, balle universitarie!la brava assistente sociale è una che si fa poche pare e agisce molto.
Eccomi qui,ad un anno di distanza a non rimpiangere la mia scelta di cambiare università.
Mio papà se ne è andato prima dell'inizio di questa avventura ma non c'è giorno in cui mentre entro in aula non penso che il percorso che mi ha portato lì, è stato fatto grazie a lui e tutto mi diventa più familiare.
Oggi hanno portato via la sua carrozzina e la sedia per la doccia.E' stato brutto vedere che le caricavano e le portavano via...ma una mia amica mi ha detto che devo tenere altri ricordi più belli vicino a me.

domenica 27 gennaio 2008

Divano

Tra 2 giorni ho il primo esame nella nuova università:storia contemporanea.
La storia e la filosofia erano le due materie preferite da mio papà e se non avesse fatto medicina si sarebbe iscritto lì.Non so bene perchè mi sono messa a preparare questo esame,forse solo perchè mio papà avrebbe voluto così;forse per trovarmi qualcosa da fare;forse perchè ho fatto tutto in fretta come per non lasciarmi scappare dalle mani la mia vita e perciò continuare a studiare era d'obbligo...fatto sta che è proprio vero,la concentrazione non c'è.
Di solito quando ero esausta di ripetere una materia, ma sapevo che era meglio non fermarsi,chiedevo a mio papà di provarmela perchè avere qualcuno a cui ripeterla faceva sembrare tutto più leggero.Ne venivano fuori interminabili pomeriggi a discutere quella o quell'altra tesi e così finiva che lì ,seduti dul divano, ci stavamo fino a sera.In questi giorni penso sempre a quante cose ci saremmo detti ripetendo la sua materia preferita e mi piace immaginare che dopo le prime pause gli avrei detto sbuffando: "papi,ho 10 capitoli da ripetere,se ogni frase ci fermiamo io non finisco più!!".
Da quando sto studiato storia la mattina riesco a guardare in televisione tutti quei documentari storici che prima evitavo puntualmente e siccome tra le 7 e le 8 ci sono solo quelli...beh c'ho guadagnato una colazione senza zapping forsennati per trovare qualcosa che non fosse in bianco e nero.Certo,la vivo più come una lezione che come una colazione tranquilla,ma non si sa mai che proprio quella puntata di "una storia siamo noi"mi faccia passare questo cavolo di esame!

lunedì 14 gennaio 2008

angeli

Mi chiedo che cosa vuol dire "essere forte?"
Non mi piace sentirmelo dire perchè nel momento in cui lo dicono è già un passo per non curarsi di quello che posso provare io.Mi fa sentire sola...
Gli amici,che mi stanno accompagnando non si sono mai lasciati scappare questa frase e non perchè io mi pieghi e mi dimeni dalla disperazione ma perchè lo sanno che nessuno è forte se veramente gli stai accanto.
Mi piace accorgermi di aver apparecchiato per 5 o di sentire che per sbaglio mia mamma nella foga delle chiamate a tavola ci mette dentro anche un "ANG..."bloccato a metà;mi piace aprire il cassetto e trovare tutto quel disordine di medicine,caramelle e un foglietto con scritto "papi domani mi svegli presto che ti ripeto storia?";mi piace vedere gli scaffali ordinati secondo una sua logica ma con le mie mani;mi piace che mi sorprenda il suo bastone in un angole della casa. Mi piace sentirlo ancora così,eppure è sempre un gran pugno nello stomaco.
Dovrei abbracciare tutti i miei "angeli"che con la loro amicizia attutiscono i pugni...

giovedì 3 gennaio 2008

2007

I postumi di quest'anno saranno con me per chissà quanto...
Ho vissuto un anno che ne vale 10.
Ho lasciato l'università,ho deciso qual'era la mia strada,mi sono iscritta in un altra università,ho letto guerra e pace,ho passato una settimana a Siccomonte,ho passato 6 giorni incredibili ad Auronzo scoprendo persone che sono come fratelli,ho realizzato uno spettacolino nel parco del paese,ho fatto un risotto al melone davvero buono,sono andata a Malpensa,sono andata a Parma da sola senza conoscere la strada,ho preso la prima sbornia della mia vita,sono stata a Bolzano,ho preso un treno alle 21.00 dalla stazione di Brescia da sola,ho accettato di dover andare in bici da sola e mi sono fatta passare la paura delle strade isolate,ho iniziato danza in un luogo sconosciuto,ho iniziato danza classica,ho fatto domanda per Erasmus,ho conosciuto gli amici di mio fratello,ho fatto l'ultimo saggio cn l'Ilaria,ho portato alla cresima i ragazzi,ho scritto una lettera al vescovo,inaugurato una palestra,perso un foglietto importantissimo,cambiato camera,iniziato un lavoretto,sono stata nelle prime file di uno spettacolo che è andato in prima serata su raiuno,ho mangiato 12 fette di torte al cioccolato diverse per cena,comprato la centrifuga per l'insalata e la mukkaccina,tornata in Sicilia ecc...
Ho fatto fatica a ricordami queste cose,per me il 2007 sono gli ultimi mesi dell' anno...
Il 2007 è l'anno in cui ho salutato un amico,un confidente,una guida,la mia roccia,il mio papo.
Il 2008 è l'anno in cui si contano i danni,come dopo un bombardamento.
Durante i fuochi d'artificio che salutavano il nuovo anno pensavo alla canzone preferita da mio papà che dice:"l'anno vecchio è finito ormai ma qualcosa ancora qui non va"....