giovedì 8 maggio 2008

luce


Ho sempre ringraziato dal profondo del cuore la fortuna di aver avuto accanto una un papà che nella malattia ha raggiunto il massimo dell'essere uomo.Non l'ho mai sentito lamentarsi di quello che non aveva più o di quello che gli toccava subire e solo una volta l'ho visto piangere.Era il giorno in cui ha parlato al telefono con il genitore di una mia amica alla quale avevano appena scoperto un tumore maligno al seno.Quando ha messo giù la cornetta ha pianto in silenzio.Quel giorno ho capito quanto dolore aveva in cuore e quanto di questo veniva nascosto per far posto alla vita.Paradossalmente non ho mai visto una persona più gioiosa di mio papà,nessuno aveva il suo sorriso solare.
Pensavo che nelle sue condizioni il lamento,il pianto sarebbero dovute essere reazioni normali...eppure no.Come lui conosco altre persone che volano in alto rispetto alle minuzie della vita in cui il più delle volte la maggiorparte di noi si perde.Non so per quale miracolo,ma esplodono di vita.Così come conosco gente che nell'arco di un solo pasto riesce a lamentarsi più di mio papà in 2 anni...e io non li reggo.

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