giovedì 28 agosto 2008

Quando finisce Settembre

Ho paura di Settembre.Vorrei saltarlo.Vorrei poter accelerare il tempo, ma poi non so se lo stopperei.Certe volte non voglio che il tempo passi perchè più il tempo corre e più sarò lontana dall'ultimo ricordo di mio papà.Cambierà il lampadario,la camera,qualcuno si sposerà altri nasceranno e saremo sempre più lontani.Farò fatica a ricordarmene la voce e i suoi modi o forse semplicemente nessuno mi chiederà di parlare di lui e di tutto il bene che mi ha voluto.Io non voglio.
Qualche volta mi chiedo se per soffrire così forse non sia meglio non voler bene.Non affezionarsi a nessuno:nè ad un cane,nè ad un amico,nè ad un fratello nè ad un papà.Così ho sentito una volta e ci sono momenti in cui ci credo.Non so se sia lucidità o pazzia.Ma poi ripenso a quello che ho avuto,alla bellezza dell'amicizia,di un cane,di un fratello e di un papà come il mio e nonostante tutto penso che il bene e l'affetto valgano molto,infinitamente di più.

sabato 23 agosto 2008

Papà


Mi sono sempre domandata come si sentono gli abitanti dell'ultima casa dello "stivale"...chissà chi ci abita,chissà chi è che finisce i confini del continente!
Penso che questa Estate che finisce non la ricorderò.Come non mi ricordo di questo Natale o della Pasqua.Semplicemente sono ferma ad un giorno e ad un altra vita.Non si cambia in pochi mesi non si può,so che devo farlo o che dovrei ma certe cose sono troppo forti.Le uniche cose che ho in mente sono chiuse in quelle poche pagine di ricordi che sono riuscita a scrivere.Adesso più passa il tempo e più ricordarmi di come ero e di come era la mia vita mi risulta insopportabile.Chissà se racconterò tutte le pagine che non ho avuto la forza di scrivere,se me le ricorderò nel tempo e se mi ritroverò ancora quello che ero e quello che ho perso.Non ho risposte.Forse è più facile andare a conoscere chi abita quell'ultimo puntino luminoso piuttosto che avere risposte su di me.

domenica 10 agosto 2008

sermig

E' difficile dire cos'è il sermig.Come direbbe la Mila è un "mistopisto",ma è un mistopisto di bene impegnato in tutto ciò che può fare.
Tra l'immensa varietà di contenuti mi porto dietro due cose in particolare:lo stupore di vedere monaci della mia età sorridenti ed entusiasti di una vita che per noi risulterebbe ai limiti del possibile,e poi mi porto dietro l'insegnamento più importante:questa settimana ho imparato a indignarmi davanti alla povertà,ai bambini che non hanno da mangiare,al commercio sessuale.Certo che lo sapevo già ma nessuno ancora era stato capace di farmeli vivere e sentire come situazioni che sono anche colpa mia e del mio modo di vivere."Se cambio io il mondo cambia se vivo semplicemente se non spereco se non consumo che il necessario.....".Il mio desiderio ora e riuscire a riportare qui tutte le persone che contano per me e le voglio rendere partecipi di questa oasi di vita vera.
Non è conosciuto,io l'ho scoperto perchè un giorno me ne parlò mio papà dopo che Anna mi aveva invitata ad andare a sentir parlare un certo Ernesto Olivero.Mio papà mi raccontava che nel 68 il sermig era per i giovani come lui un esempio di speranza in mezzo ad una società che stava frantumando tutti i valori anche quelli più alti.Era per loro la speranza di una chiesa migliore che non si preoccupava tanto di politica o dibattiti ma semplicemente si alzava le maniche e faceva del bene.Ed è vero,è così anche per me.Anche se non sono nel 68 anche io come mio papà sento l'esigenza di appartenere a qualcosa che più che parlare ...testimonia lavorando.

domenica 3 agosto 2008

voci


Mi piacciono quelle foto in cui nessuno è in posa,scattate così per caso o per scherzo.Attraverso quegli scatti posso rivivere quel normale stare insieme stampato per sempre.C'è una foto che ho scattato durante un pranzo di Pasqua.Non so perchè,eravamo a tavola e l'ho scattata così come veniva.Ho immortalato un normale pranzo,una tra le cose più scontate e forse ora la cosa che più mi manca.spesso non fotografiamo mai le cose normali...e invece sono poi quelle che ci piace ricordare.Quando mi mancano quei pranzi con mio papà riguardo quella foto ed è come se sentissi il vociare di tutti noi ,le conversazioni che si intrecciano una sull'altra,mio papà che sgranocchia olive e chiede l'acqua e...e sarà che domani parto ma c'è proprio tanta nostalgia.