mercoledì 7 ottobre 2015

CHISSENEFREGA

Quello pensa che tu, chissenefrega
I tuoi "amici"sono diventati genitori e non te l'hanno detto, chissenefrega
c'è quello li, chissenefrega
sei single, chissenefrega
forse non riusciamo a fare, chissenefrega
è già ottobre, chissenefrega
dovresti chiamare, chissenefrega
ma non hai ancora fatto, chissenefrega
non lo sento da, chissenefrega
avresti dovuto fare, chissenefrega
sarebbe meglio, chissenefrega

è il magico momento della libertà, di quei chissenefrega per me rari che quando sono veri e profondi mi liberano dal tormento di pensare, capire, provvedere, sistemare, migliorare le sorti del mondo.
La cosa più difficile per me è dire chissenefrega. Le cose mi prendono allo stomaco , le ingiustizie mi fanno girare insonne nel letto, i giudizi altrui mi rendono un attento chirurgo che muovendosi non vuole ledere e danneggiare nulla, le delusioni mi si piantano nella mente e la volontà di controllare minimamente ogni aspetto del futuro mi rende spesso pesante ogni passo.
Eppure da qualche mese io riesco a finire i pensieri in modo diverso.
Riesco a rispondermi:chi se ne frega.
è bellissimo.

mercoledì 26 agosto 2015

Poveretto

Oggi ho pensato alla parola: "poverette".
E ho pensato che non ci fosse appellativo maggiore di  "poverette"per definire quelle persone che rifiutano, schifano, maltrattano, allontanano l'amore di qualcuno. Poverette. Non mi riferisco a chi decide di non intraprendere una relazione con qualcuno ma a chi avendola intrapresa decide di romperla con facilità, cattiveria, senza riguardo, superficialità e stupidità. insomma le cose importanti dovrebbero poter essere protette fino al limite del possibile e poi lasciate cadere solo se non può più essere fatto nulla per salvarle. Invece la cosa che più annienta la mia fiducia nell'amore è vedere che molte persone sono pronte a chiudere, a rinunciare, a lasciare andare legami importanti e persone come se nulla fosse. Ecco questo mi annienta: la facilità che si ha di mettere da parte le persone, le promesse e il tempo.
L'altro giorno in un bar di Venezia, lontano dai turisti ho incontrato P.
Ci conosciamo da un anno ma è come se ci conoscessimo da sempre. Lui mi ha parlato di lei e lo faceva con le lacrime agli occhi. E' mesi che lui aspetta che lei decida se tornare o no con lui, si sono dati del tempo perchè lei doveva decidere cosa farne di quel ragazzo che l'amava tanto. Credo che lei lo sapesse da subito eppure lo ha lasciato li, a sperare e a credere ogni giorno che lei sarebbe tornata. Lui l'avrebbe aspettata col cuore in mano. Nella tasca aveva ancora il bracciale regalatogli da lei e di notte prima di dormire lo bacia e prega Dio che lei torni.
Ho pensato..."poveretta"  che posti foto su fb della tua estate spensierata con le amiche mentre un ragazzo che ti ama sta aspettando che tu torni da lui, aspetta una tua parola e un tuo ritorno. Poveretta, non sai che lui bacia il tuo bracciale prima di addormentarsi. Poveretta cosa ti stai perdendo.
D. ha chiesto il divorzio breve ad Agosto. Dopo sei anni di matrimonio. Lei voleva vivere la giovinezza e sentirsi libera. Lui avrebbe perdonato tutto, avrebbe perdonato il tradimento aspettandola in casa tutte le sere. Mi chiamava e piangeva perchè era disposto a tutto pur di farla felice: avrebbero ricominciato, cambiato quello che c'era da cambiare, lui l'avrebbe aiutata a superare tutti i problemi e a reinventarsi. Lei gli ha bellamente voltato le splalle lasciandolo li, con un sogno infranto, una vita da rifarsi e una fiducia nel mondo da rivalutare. Poveretta, lei non sa che si è persa un marito che la amava, che l'avrebbe aspettata e aiutata in tutto. Poveretta, crede forse che tutti siano capaci di un amore così e ha deciso di trovarne un altro e a quanto ne sò se l'è trovato chitarrista e filosofo. Poveretta non sa che marito fedele e innamorato si è persa. Poveretta.
 Dopo una settimana di discussioni rese più difficili dalla lontananza, R. ha deciso di lasciarmi con queste parole : "non sono più motivato". Insomma era una settimana che gli si profilava dinnanzi l'idea che avremmo dovuto fare cambiamenti, rinunce e compromessi per poter colmare la distanza e permettere a entrambi di costruire il proprio futuro nella maniera migliore per entrambi. Così, se una settimana prima era pronto alla convivenza , la settimana dopo non era più motivato.  Quando penso che mi ero appoggiata a lui, che per me era il mondo, che gli volevo talmente bene che nonostante tutto quello che mi ha fatto,gliene voglio ancora e non riuscirei a pensare di potergli fare quello che lui ha fatto a me, ecco  quando penso a cosa si è perso e a cosa ha buttato via con fretta e schifo, per la prima volta non dico "povera me" ma dico: "poveretto aveva una ragazza che gli voleva bene, che lo amava, poveretto". Forse lui crede che ciò che avevamo possa essere facilmente replicabile con qualcun'altra che gli chieda meno cambiamenti e meno sforzi. Poveretto, non sa che avevamo un tesoro grande e raro insieme e che lui ci ha rinunciato. Poveretto.



venerdì 31 luglio 2015

Ex-voto


-"sei vecchia?"
-"no"
-"sei brutta?"
-"no"
-"allora esci e trovatene un'altro e per prima cosa trovati un buon lavoro e sii indipendente da tutti."

Mia nonna Giovanna ha 83 anni, è nata e cresciuta in Sicilia ma per me non c'è donna più moderna . Non poteva non essere lei la prima ad ascoltare le mie delusioni d'amore.
Forse   il mestiere d'amare è qualcosa che  pochi sono in grado di fare. Forse non dipende tanto dall'oggetto amato ma dalla capacità intrinseca in noi, di amare. Voglio dire che certe persone sono capaci, altre no. Altre sono piene di orgoglio, di paure, di insicurezze e di pretese, insomma, di quelle cose che con l'amore non c'entrano e che danneggerebbero o impedirebbero la storia più bella con qualunque fantastico individuo.
Non posso crogiolarmi troppo nel senso di abbandono, di delusione e di solitudine che ti assale quando una storia d'amore finisce. Non posso perchè chi sopravvive alla perdita di un padre, alla visione del dolore della propria madre e ad una famiglia da ricostruire  sa che sopravviverà anche all'addio di un individuo che non si è fatto poi tanti scrupoli a voltare pagina e a prendere la sua strada trattandoti come l'ultima creatura sulla faccia della terra. Forse un giorno  ringrazierò il cielo che sia andata così, così come è successo per tutte le altre occasioni "perse", qualche tempo dopo ho sempre acceso un cero per "mancato pericolo".
Sono grata al destino per tutte le porte che si sono chiuse. E' stato sempre meglio così.
Ringrazio il cielo che quegli amori siano finiti e credo che ci siano i presupposti per dire che anche per questa fine accenderò presto un altro cero.




martedì 21 luglio 2015

Dolce Venere di Rimmel

Ieri D. vedendomi piangere tra una patatina e un sorso di coca mi ha guardata e mi ha detto: "è quando non si ha più niente che si ha bisogno delle cose superficiali."
Io apparentemente non ho niente. Non ho un lavoro e da Sabato non ho nemmeno più il ragazzo a cui per la prima volta avevo donato la mia fiducia, la mia sicurezza e quell'amore calmo e pulito di chi si sente in grado di essere se stesso, anche nei dubbi e nelle incertezze. Mi parlava di vita insieme, di matrimonio e di figli ma in una settimana ha deciso che non se ne faceva più niente. Non mi soffermerò sul cosa penso e sul cosa sento, sul tradimento, che non è solo sessuale, ma è  il girare le spalle e mollare l'altro con meno riguardo di come si abbandona il cane in autostrada; non vomiterò la mia rabbia, non oggi, perchè oggi sono troppo bella.  M. ha messo in atto ciò che D. aveva detto ieri. Mi ha presa, mi ha limato le unghie, mi ha fatto le maschere facciali, mi ha truccata, messo il suo rossetto e dato in mano il cellulare per fare selfie, selfie a volontà. Un'attenzione, una delicatezza e una sensibilità che non hanno bisogno di parole nè di grazie.
Non è vero che non ho niente.  Io ho gli amici. E se all'amore non credo tanto, all'amicizia ci credo. Credo che salvi la vita, sempre. Credo che arrivi la dove l'amore spesso non arriva o distrugge. Credo che potrei vivere una vita senza un compagno, ma non potrei vivere una vita senza amici.
Ho deciso che non è vero che sono sola, non è vero che sono infelice, non è vero che la vita è brutta anche quando il cuore è spezzato, la solitudine bussa, i progetti in fumo e la fiducia è appassita. Mi guardo le unghie blu e mi viene da ridere. Mi ricordo di quando ho chiamato Joana in mezzo ad una piazza ad Hannover. Mi è venuta a prendere, mi ha asciugato le lacrime e mi ha messo il fondotinta sulle occhiaie... perchè :" è quando non si ha niente che sia ha bisogno del superfluo". Il mondo è pieno di persone belle.

sabato 9 maggio 2015

Duc in Altum


Non credo più, come diceva il giovane Holden, che le cose dovrebbero rimanere intatte e immutate come in una vetrinetta di vetro. non ho più paura di dirmi che quella persona, quella relazione, quella casa, quei colleghi,quegli amici inesisitenti  possono essere lasciati indietro e dimenticati per il naturale evolversi degli eventi e della vita. Un tempo avrei tentato di salvare relazioni, manterenere amicizie il cui elettrocardiogramma era piatto da tempo, solo per la paura di ammettere che nella vita le persone cambiano , che ci si perde di vista, che cambiano gli affetti, la visione della vita e la vita stessa. In realtà non lascio mai nulla di intentato, sono una di quelle che arriva al punto in cui c'ha provato talmente tanto a fare le manovre di rianimazione dell'amicizia, che quando desiste, lo fa con un carico di  insofferenza pari al carico di fiducia e sincerità invesite all'inizio...enorme.
Quindi se non chiamo più, non è per quella strana storia secondo cui se io ti chiamo un mese, il mese dopo tocca a te. Se non chiamo è perchè ti ho telefonato talmente tanti mesi di fila senza reciprocità, senza interesse, come se l'amicizia fosse univocamente da me a te e mai viceversa, che in effetti non lo so se questo mese tocca a me o a te...io mi sono rotta.
Un tempo invidiavo le persone che non entravano mai veramente nei rapporti umani, quelle che mantenevano una certa distanza, un certo disinteresse, un certo distacco che li tutelava dalle grandi delusioni. Ora mi dispiace per loro, ma non chiederò di meno all'amicizia solo perchè c'è gente che non è capace di donarla, continuerò a volermi contornare di quelle persone che sanno immergersi in amicizie invischiate e preziose, capaci di rimanerci male se io non mi faccio sentire per un pò, capaci di essere presenti, di condividere e chiedere amicizia. Non mi appiattirò come richiedono in tanti. "Duc in altum" e avrò ragione.
Questo pensiero è per te che non chiami mai "perchè non hai tempo."
Questo è per te che non condividi i momenti belli perchè credi che tu e lui possiate bastarvi sempre.
Questo pensiero è per te che ti scocci se ti dico che non sentirsi per 8 mesi non è normale in amicizia.
Questo pensiero è per te che credi di essermi amico per osmosi  solo perchè tua moglie ogni tanto mi scrive.
Questo pensiero è per te che condividi e senti quello che sento io, perchè è così bello sapere di avere delle persone a cui vuoi e puoi voler bene e sapere che questo bene è riconosciuto e ridonato. 


domenica 25 gennaio 2015

Io che amo solo te, io mi fermerò e ti regalerò quel che resta della mia gioventù


Mia nonna Maria incontrò il suo amore a 27 anni.
27 anni nella Sicilia degli anni 40 erano il marchio della giovinezza finita senza un matrimonio e di un futuro di solitudine. Ma lei l'amore lo aspettava lo stesso e infatti arrivò dal mare in un torrido pomeriggio d'estate. Per tutti quest'amore era arrivato  "tardi" ed era  inaspettato, ma per mia nonna  era la risposta di Dio alle sue preghiere che lei non aveva smesso di attendere.
Mio nonno la sposò e rimasero a vivere vicino al mare. La mattina lui si infilava la divisa bianca della marina, la salutava dal balcone e lei rimaneva in casa facendo quei lavori che io non so più fare. Rimasero insieme 44 anni. Fu per mia nonna l'unico amore e il primo essere umano che la trattò come una creatura da amare e rispettare, il primo che diede calore alla sua vita.
Io ho incontrato l'amore a 27 anni.
Negli anni 2000 in Italia avere 27 anni significa essere nel pieno della vita, gli anni nei quali prendersi tempo per fare più esperienze possibili prima che il lavoro, l'amore e la famiglia ti rileghino  nel tuo angolo  di società.  Ho viaggiato, ho cambiato lavori, città e nazioni e iniziavo a capire che nessuna delle mie avventure poteva bastarmi se non potevo condividerla con qualcuno che mi prendesse per mano. Iniziai ad aspettare l'amore come faceva mia nonna 70 anni fa nei pomeriggi caldi di Sicilia. Iniziai a pregare Dio di farmi incontrare qualcuno che riuscisse a fermare il mio vagare per il mondo e a prendersi cura di me volendomi bene  come nessuno era riuscito a fare dopo la morte di mio papà. E mentre la mia Estate italiana finiva ed io ero ormai pronta per ripartire, il mio amore arrivò. Arrivò in una sera qualunque di Novembre, in nessuna delle metropoli europee che avevo girato o abitato, ma in un paesino di 4.000 abitanti che per una sera era stato risparmiato dalla nebbia ed ora è per la mia vita quello che mio nonno fu per mia nonna.
In questi anni veloci e fluidi, imparagonabili con gli anni in cui mia nonna scelse l'amore, sogno comunque di poter condividere con lui 44 anni di  saluti dal balcone mentre va a lavorare, mentre gli urlo dalla finestra di comprare qualcosa di pronto per la cena perchè "oggi non ho tempo di far niente". Non c'è metropoli, non c'è avventura che reggerebbe il confronto con una vita così.

Che tempi diversi, che luoghi lontani, guardo i riflessi rossi tra i miei capelli, l'unica cosa che mi è rimasta di mia nonna Maria...e mi metto a ridere..."27 anni, dovevamo aspettare 27 anni."