venerdì 28 novembre 2008

a casa

Nevicava,nevica e spero che nevicherà ancora.
Sono nata con la neve,mio papà me lo diceva sempre.
Poco dopo che se ne è andato ho trovato un biglietto in cui mi raccontava l'emozione che aveva provato nel vedere sua figlia nascere accompagnata da così tanta neve che aggiungeva gioia a gioia.
Il Natale sembra alle porte.Sarà il primo Natale che passiamo in questa casa senza di lui.L'anno scorso siamo scappati da questa casa e dal Natale,ma quest'anno ci tocca e ci tocca qui.
Nel dicembre 2005 mio papà tornava a casa dall'ospedale solo la Domenica o nelle feste e quell'anno mia mamma non voleva fare l'albero:rispecchiava un clima di festa che non ci apparteneva.Io e mio fratello piccolo decidemmo comunque di farlo perchè volevamo che mio papà potesse essere accolto nella sua casa e fosse sereno nel vedere che era ancora una casa viva.
Quest'anno sono io che non voglio fare l'albero,non mi sento!Ma questa volta è mia mamma che lo vorrà.Lo vorrà per noi,per farci capire che questa casa deve tornare a vivere ancora.

mercoledì 26 novembre 2008

La sera

Quest' anno senza mio papà mi ha profondamente cambiata.Non sono più disponibile a farmi conoscere e ad aprirmi,non riesco.Passo le giornate con compagni di università estranei, che di me non sanno nulla e nemmeno riesco a dirglielo.Appena sento che toccano un argomento per me delicato io "vado un attimo in bagno" e se capita parlo di mio papà solo al presente.Non voglio domande,non le reggerei.Per la verità ormai reggo poche,pochissime cose... Ma una cosa che non posso sentire sono le mie compagne che raccontano dei loro papà,delle loro stranezze,di quanto sono gelosi di loro,di quando si divertono a guardare le parite insieme,di quando litigano fra loro...chissà se si sono accorti che in quei momenti devo sempre "andare in bagno". E' un mio enorme limite,non parlo facilmente di me.Ho passato 2 anni a Brescia e solo Anna sapeva di me.Di alcune persone tutti sapevano l'agonia del gatto,la tonsillite del cugino,l'abbassamento della pressione della zia...che invidia che avevo verso di loro,io non riuscivo a dire nemmeno che una volta a casa avrei preso la macchina,sarei andata a trovare mio papà in ospedale ,avrei pregato con lui che nonostante tutto Dio lo tenesse ancora con me e poi..beh poi sarei andata a casa a finire di studiare e l'indomani sarebbe stata la setessa cosa. Come avrei voluto dire queste cose alle persone che avevo vicino,ma maledetta me, dico sempre solo tante cazzate e mai le cose che valgono la pena di essere dette!.Tutti cerchiamo quella persona speciale che sappia guardarci con occhi che vadano al di la di ciò che appare.Di fatto la pensiamo come l'essere speciale,tutta per noi,non pensiamo mai che quelle persone dovrebbero essere la normalità.Un compagno di università che si accorga di un discorso da non fare quando ci sono io,un'amico che chiede come va ma più che ascoltare la risposta ti guarda negli occhi,una comprensione in più in un mometo delicato.Saremmo tutti meno soli.Non è facile,no.

sabato 15 novembre 2008

morfina


Tutto scorre...????????????????????????
Ma per alcune cose questo "scorrere" sembra inaccettabile.Un pò come succede a me per mio papà.A volte capisco che non c'è più e sento come una voragine nello stomaco.Sono grata a quei meccanismi psichici che ci aiutano a difenderci dal dolore,altrimenti non vivremmo più.Ci annebbiano,come se fossimo sotto un anestetico che addormenta quella parte del cuore che parla di mancanza e di dolore.Lo sentiamo, ma anestetizzato così possiamo continualre ad andare in università, a mangiare,a lavorare,a studiare.Poi ci sono attimi in cui l'antidoto diminuisce e allora piombiamo in tragici momenti di lucidità dove tutto è ciò che è realmente.
Non lo so perchè scrivo queste stronzate su internet!sicuramente le scrivo per me, per parlare a me stessa,poi le scrivo perchè i navigatori distratti passando di qui possano accorgersi di quello che passa una loro amica,un loro compagno,un collega...
Sono solo una delle tante persone che vive sulla sua pelle una mancanza e un dolore che mai avrei pensato così profondo e complesso.La morte è sempre qualcosa di più complesso di quello che sembra.Bisogna morire anche un pò con chi ci lascia,bisogna accettare,cambiare vita,farsene una ragione bisogna...non so, io sono alla ricerca di un mio modo di sopravvivere ad uno strappo infinito.