venerdì 27 maggio 2011

gel


Trovo che lo scrivere ,in certi momenti, sia come una lavanda gastrica:depurativo.
Stasera mi sento una barca in mare che non riceve segnale da altre imbarcazioni vicine. All'orizzonte non si vede che mare, solo mare.
Mi sento lontana dalle persone più care.
Con la perdita di mio papà sto imparando a conviverci.La cosa più bella che mi capita è che ricordando eventi mi soffermo a pensare "lui non c'era già più?o c'era ancora?" e il più delle volte mi sorprendo perchè mi pareva ci fosse stato anche lui,eppure non c'era. Ho imparato a far si che ci sia anche lui. Me lo immagino nelle battute, in quello che mi dice, come si veste. Ma ci sono momenti come stasera in cui all'essere sola si aggiunge anche il fatto che mi sento di avrlo perso.
E poi sento la lontananza da D.,dagli altri amici...una serie di lontananze che si sovrappongono e mi sembra davvero di percepirmi una barchetta sola che naviga sola nel mare della vita.Grazie a Dio poi mio fratello minore spalanca la porta e con fare innocente mi riporta alla vita:" come vanno i miei capelli?"

giovedì 5 maggio 2011

i fiori del poeta sbocciano per vivere a lungo...

La mente umana è un abisso e i poeti sanno scrivere di questo abisso.Solo a loro è dato il dono di saper descrivere ciò che la maggior parte di noi non sa neppure chiamare per nome.
Questa cosa è stupenda.
Ritrovarmi nelle parole di altri mi serve per dare "volto" a ciò che provo e a sentirmi compresa.
Non credo che tutti provino le stesse emozioni con la stessa forza e nello stesso modo, è raro sentirsi pienamente compresi dagli altri. Eppure capita che ti ritrovi in una riga scritta secoli prima di te da un povero giovane tisico, chiuso in una soffitta che con te e il tuo mondo non c'entra nulla. Ma lui scrive di te e delle tue emozioni, lui ti capisce, si...lui, ma non quell'amica nè quella tua compagna di università che sta gomito a gomito con te.
E questa cosa è stupenda.


Il Poeta raccoglie i dolori e sorrisi
e mette assieme tutti i suoi giorni
in una mano tesa per donare,
in una mano che assolve
perché vede il cuore di Dio.
Ma la città è triste
perché nessuno pensa
che i fiori del Poeta
sbocciano per vivere molto a lungo
per le vie anguste della grazia.