venerdì 27 maggio 2011

gel


Trovo che lo scrivere ,in certi momenti, sia come una lavanda gastrica:depurativo.
Stasera mi sento una barca in mare che non riceve segnale da altre imbarcazioni vicine. All'orizzonte non si vede che mare, solo mare.
Mi sento lontana dalle persone più care.
Con la perdita di mio papà sto imparando a conviverci.La cosa più bella che mi capita è che ricordando eventi mi soffermo a pensare "lui non c'era già più?o c'era ancora?" e il più delle volte mi sorprendo perchè mi pareva ci fosse stato anche lui,eppure non c'era. Ho imparato a far si che ci sia anche lui. Me lo immagino nelle battute, in quello che mi dice, come si veste. Ma ci sono momenti come stasera in cui all'essere sola si aggiunge anche il fatto che mi sento di avrlo perso.
E poi sento la lontananza da D.,dagli altri amici...una serie di lontananze che si sovrappongono e mi sembra davvero di percepirmi una barchetta sola che naviga sola nel mare della vita.Grazie a Dio poi mio fratello minore spalanca la porta e con fare innocente mi riporta alla vita:" come vanno i miei capelli?"

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