sabato 12 dicembre 2009

pezzi di stoffa

L'amore, l'amore, l'amore, quanto ci riempiamo la bocca di questo amore!
Quando mia mamma racconta dei primi appuntamenti con papà, il suo volto si trasfigura e e gli occhi si illuminano così tanto che non mi è difficile pensarla a 23 anni,giovane e innamorata.La Immagino mentre lo aspetta davanti al cinema Odeon stringendo nervosamente tra le mani la borsetta. Si dondola sulle zeppe ed ha i capelli ricci con qualche molletta tra i capelli che le danno un aria da bambina,proprio quello che odia sentirsi dire!che bella...
Sono passati 30 anni da allora.Mia mamma è una bella donna che dimostra meno anni di quelli che ha e le piace sentirselo dire!ha abbandonato le zeppe alte e le mollettine, ma è ancora una donna follemente innamorata. La sera va a letto con il "suo"pigiama e la mattina la prima cosa che fa, è mettersi la "sua" vestaglia come fosse un caldo abbraccio. Amore, Amore, Amore.Voglio riempirmi gli occhi di questo amore,di vestaglie logore e di gesti mai persi, di una amore infinito,di pigiami e di ricordi...

venerdì 13 novembre 2009

lucchetto

Che bella questa canzone,più la ascolto e più mi avvolgo nelle sue parole,ogni volta che mi sento compresa,anche solo da una canzone mi sento parte di un universo che cammina con me nel bene e nel male.Ho un bisogno estremo di sentire che vengo capita.Farsi capire probabilmente è la battaglia che ogni uomo combatte quotidianamente tra sè stesso e gli altri.Mio papà aveva la "chiave" che apriva la porta blindata che proteggeva le mie emozioni e i miei pensieri,mi guardava e mi capiva."Ti piace quel film perchè la protagonista ha paura di aprirsi al mondo proprio come te!",leggeva le mie verità più profonde.Le nostre verità non devono restare chiuse in noi,non siamo fatti per vivere soli con i nostri pensieri...
voglio aprire la porta...

martedì 6 ottobre 2009

dedicato


Satamattina dopo il risveglio, come sempre ancora annebbiata ,cerco il cellulare a tastoni nel buio.Lo trovo, lo tengo in mano il tempo di riprendere contatto con la realtà e infine lo guardo.
Un'amica mi scrive che è felice,si sente serena nella sua nuova vita.
Ad un tratto mi sento come se qualcuno avesse aperto le ante e la stanza si fosse inondata di luce! mi sento felice
con lei,sono felice di sapere che se l'uomo cerca può anche trovare se stesso e la sua strada.
...da qualche parte la luce c'è.

domenica 20 settembre 2009

parlami

Ci sono cose che si possono dire solo ad un foglio di carta che poi butti al primo cestino che incontri.Mio papà consigliava sempre ai suoi pazienti di scrivere,perchè diceva che aiutava a liberarsi,era terapeutico.Due anni fa a quest'ora ero qui seduta davanti a questo schermo,ero l'unica che stava pensando a quel consiglio che lui dava ai suoi pazienti.Se i suoi consigli erano sinceri lui,come malato,avrebbe dovuto scrivere e scrivere e scrivere,delle sue paure,dei suoi desideri,delle sue sofferenze.Mio papà credeva in ciò che diceva ,sopratutto ai suoi pazienti.Io lo sapavo.E quella sera mentre tutti piangevano ero qui a leggere quello che lui aveva affidato ad una tastiera.Mi chiedo perchè dopo due anni io stia ancora soffrendo così,perchè anche io ho ancora bisogno di affidare le mie paure,i miei desideri,le mie sofferenze ad una tastiera ricoperta di lascrime.Non lo so.

sabato 5 settembre 2009

oblio d'obbligo

Ieri per la prima volta passando da quella stanza mi è venuta voglia di buttare all'aria tutto quello che c'era sulla scrivania:i post-it con la sua calligrafia, i suoi libri di medicina e le schede che gli avevo riordinato.Via tutto in un sacco nero.Via questa casa,la sua.Via dal suo giardino.Via quei libri che mi parlano e pure quella foto.BASTA.Niente deve ricordarmi il passato,quella persona che mi ha voluto bene e mi ha donato tutto come nessu'altro.

lunedì 13 luglio 2009

vita

Vita in te ci credo
le nebbie si diradano

e oramai ti vedo
non è stato facile
uscire da un passato che mi ha lavato l'anima
fino quasi a renderla un po' sdrucita

Vita io ti credo
tu così purissima
da non sapere il modo
l'arte di difendermi
e cosi ho vissuto quasi rotolandomi
per non dover ammettere d'aver perduto

Anche gli angeli capita a volte sai si sporcano
ma la sofferenza tocca il limite
e cosi cancella tutto e rinasce un fiore sopra un fatto brutto
siamo angeli con le rughe un po' feroci sugli zigomi
forse un po' più stanchi ma più liberi
urgenti di un amore, che raggiunge chi lo vuole respirare
Vita io ti credo
dopo che ho guardato a lungo, adesso io mi siedo
non ci son rivincite, né dubbi né incertezze
ora il fondo è limpido, ora ascolto immobile le tue carezze

Anche gli angeli capita a volte sai si sporcano
ma la sofferenza tocca il limite e cosi cancella tutto
e rinasce un fiore sopra un fatto brutto
siamo angeli con le rughe un po' feroci sugli zigomi
forse un po' più stanchi ma più liberi
urgenti di un amore, che raggiunge chi lo vuole respirare.

Il coraggio di scrivere qui su è sempre di meno,forse ho imparato a parlare con le persone,forse ho imparato a parlare con me stessa....Forse come dice questa canzone sono nati tanti semi da un brutto fatto...semi che un giorno guarderò e saranno diventati fiori..me lo auguro.

domenica 10 maggio 2009

Eco

Alcuni si concentrano solo su quello che non va della loro vita.Si lamentano appena ne hanno occasione e mostrano il carico gravoso che loro devono affrontare.
Lamenti,lamenti come se debbano sorreggere il mondo.Sono stufa di loro.Mi offendono,offendono quelle persone che più di me,MOLTO più di me vivono una vita non comoda...Mi chiedo perchè quelli che avrebbero ragione di lamentarsi sono invece le persone che meno lo danno a vedere...perchè?!Perchè dove il lamento dovrebbe essere urlato lo si sente appena?
Poi penso a mio papà,a quante cose gli raccontavo,ai miei lamenti,alle mie piccole stupidaggini che gli rovesciavo addosso e lui le ascoltava anche se al lavoro vedeva ogni giorno problemi insormontabili,di ragazze come me che non camminavano,che non mangiavano...ma lui mi ascoltava sempre.Anche da malato io lo assillavo con le mie piccolezze da ragazzina,i capillari,i brufoli,i capelli e lui le ascoltava .
Ora mi Offendo,mi incazzo contro quello o quelli,contro me stessa o altri.
Ma in fondo quello che ho è solo una gran voglia di serenità.Fanno forse male a lamentarsi le persone?no,forse no,cercano...cerchiamo solo qualcuno che ci risponda.

mercoledì 4 marzo 2009

in grigio bis

Non potevo lamentarmi,non potevamo.Lamentarsi significava prendere la strada che portava sempre più in basso,la disperazione e lo sconforto, e non potevamo permettercelo.D'altra parte mio papà per primo non si era lamentato di nulla e tantomeno dovevamo farlo noi.Sarà per questo, ma mi sono portata dietro una gran riservatezza in tutto quello che riguarda la mia vita.E solo ora mi sembra di dover scontare tutti i lati negativi che questo comporta.Le persone,anche quelle più vicine, non sanno...e non sanno nemmeno quanto è importante per me che loro sappiano cosa sono stati questi 3 anni di malattia e quest'anno passato così.

giovedì 15 gennaio 2009

in grigio

In 2 anni di malattia , non ho mai visto mio papà lamentarsi o fare il muso,mai una volta che ci abbia fatto pesare la sua condizione di disabilità o di incertezza nel domani,era la persona più vitale che io conoscessi.Ho il ricordo delle sue risate durante il periodo della malattia,penso che non poteva darmi insegnamento migliore.Se non avessi avuto questo esempio io non avrei reagito come mi sono imposta di fare,no!
Nella vita normale vedo gente lamentarsi continuamente,rovinarsi le giornate e la vita sbuffando e tenendo musi al mondo come se tutto e tutti dovessimo partecipare ad una luna storta o una giornata difficile.Sono stufa di tutto questo mi sembra così stupido se lo confronto con quello che mi ha insegnato mio papà...

sabato 3 gennaio 2009

una morte


Nessun uomo è un isola completo in sé stesso; ogni uomo è un pezzo del continente, una parte del tutto. Se anche solo una zolla venisse lavata via dal mare, l'Europa ne sarebbe diminuita, come se le mancasse un promontorio, come se venisse a mancare una dimora di amici tuoi, o la tua stessa casa. La morte di qualsiasi uomo mi sminuisce, perché io sono parte dell'umanità. E dunque non chiedere mai per chi suona la campana: suona per te.

Non conoscevo tutta la poesia,ho sempre sentito solo il primo pezzo e in giorni come questo quelle 5 parole mi davano da pensare..."Nessun uomo è un isola?"
Oggi penso che "OGNI uomo è un isola"Tutti siamo isole separate,ci vediamo l'un l'altro ma ci divide il mare.
Ogni cosa che succede a noi...succede a NOI e a nessun altro.Nessun altro sente e comprende le cose come fossero sue se non lo sono.E' la verità! e non so se sia una condanna o un bene.
La condanna è quell'incomprensione e solitudine dell'uomo davanti alla vita,quel mare che esiste e che ci separa dagli altri.Il bene è che questa è l'unica possibilità per riuscire a vivere.
Certo è che tra gli arcipelaghi dispersi esistono zolle che più delle altre si avvicinano alle nostre coste e ci danno un altra prospettiva del paesaggio.E' per questo che se una zolla se ne va per noi cambia tutto il paesaggio...