venerdì 5 aprile 2013

il congiuntivo 2: futuro incerto

Ci sono dei giorni in cui nonostante la professoressa stia spiegando l' argomento su cui verterà  la  prossima prova, la  testa lascia tutto come rumore di sottofondo e inizia a viaggiare per mondi lontani. Io viaggio scrivendo. Così mentre tutti pensano che io stia prendendo nota delle differenze che vi sono tra il congiuntivo e il congiuntivo2 , io scrivo di altro e scrivendo di altro mi ritrovo a parlare con persone lontane o con me stessa. Mentre "parlavo" con D. di come l' ho trovata e di come sia stato bello rivederla, mi scappa da scrivere che "il cambiamento è la cosa più difficile che la vita ci richieda". Forse non stavo più parlando con D.
Quando a 16 anni lessi il "giovane holden" mi innamorai del libro e di una frase in particolare, che rilessi più e più volte:"Certe cose dovrebbero restare come sono. Dovreste poterle mettere in una di quelle grandi bacheche di vetro e lasciarcele."
Lo pensavo anch'io, era esattamente ciò che pensavo. Avrei voluto mettere nella bacheca di vetro mio papà, il mio paese, i miei giri in bici, i miei amici. Così, non cambiate niente per favore.
Adesso, ho 10 anni in più e in fondo sono ancora così, ma una delle poche cose che ho capito è che la vita è cambiamento e la vera forza dell'uomo stà nell'accettare i cambiamenti e nel dargli  senso nella propria esperienza. Cambiare lavoro, cambiare università, lasciare qualcuno, vivere senza qualcuno, decidere per una cosa o per un altra..le vere sfide della vita riguardano l'accettare il cambiamento o il decidere di attuarlo con i rischi che ne derivano. Per me il cambiamento più difficile da accettare è stato quello di dover vivere, crescere senza mio padre accanto che per me era il mio migliore amico, la mia roccia, il mio senso. Al secondo posto il cambiamento più difficile da accettare sarebbe quello di non essere più immersa nel mio paese ed anche qui mi ci sono ritrovata in pieno.
 Ieri sul treno da Bremen mi sentivo una zingara leggera, oggi sulla metro da Hannover ho percepito il caos della mia vita che mi stava portando verso decisioni troppo difficili. Questioni di punti di vista, un giorno ti senti libera e l'altro giorno la libertà e le infinite scelte ti mettono davanti al caos. Per mettere ordine dovrei scegliere di cambiare. Cambiare nazione per esempio. Ho chiuso il foglio su cui stavo scrivendo, ho preparato il mio zaino e ho detto alla mia compagna di banco: 

"ich muss  gehen, morgen kannst du bitte mir sagen was das Konjunktiv 2 ist?"*
" du kannst das benutzen... z.b  hypothetischen Zukunft Sätze"
" ah..so...ich werde das viel benutzen"


* "Io devo andare, domani puoi prefavore spiegarmi cos'è il congiuntivo 2?" 
 " Puoi usarlo per le frasi in cui racconti di un futuro ipotetico per esempio."   
" ah ..allora mi servirà tanto."

1 commento:

Anonimo ha detto...

I cambiamenti brutti avvengono da soli. Non imponiamoceli noi. Ma tu sei anche senza mamma?