sabato 18 agosto 2012

wulf

Ultimamente mi capita spesso di piangere di gioia. La prima volta che me ne sono accorta ero  in mezzo ad un bosco dopo aver percorso 17 km  tra salite e strade sassose e avevo di fianco a me un poliziotto tedesco.Guardavo le stelle e piangevo di gioia. Esattamente un anno prima ero sul Reno, avevo di fianco un ragazzo tedesco a cui volevo un mondo di bene e guardando le stelle mi sentivo solamente angosciata e sola in mezzo all'universo.Non è facile guardare le stelle se non sai qual'è il tuo posto nel mondo e nella vita e se non ti senti amato...ti fanno sentire ancora più sola e sperduta. E invece ricordo esattamente il momento in cui durante la sera , in quel bosco portoghese, ho deciso che dopo un anno potevo alzare lo sguardo per guardare il cielo senza aver paura di sentirmi dispersa nel nulla. Ero su quella strada perchè mi ci aveva messo mio papà, lui e la sua passione per il medioevo e i pellegrinaggi, il suo poster sul cammino di Santiago e il suo dire a tutti "sarebbe bello organizzare quest'estate per andare a Santiago" perfino quando ormai non avrebbe più potuto camminare su quel sentiero. Ora c'ero io su quel sentiero. Davanti a me una finestra buia dove i miei amici già dormivano...che bello averli...e seduto accanto a me c'era il miracolo di San Giacomo: un uomo in cerca della figlia che decide di farsi padre di una ragazza che in quel cammino cercava suo padre. Le coincidenze? il caso? io lo chiamo lo sguardo di Dio su di me...ecco perchè quella sera sono riuscita a guardare le stelle dopo un anno ,perchè il cielo per me non era vuoto.E ho pianto.

Nessun commento: