A mia nonna Giovanna piace il pesce. La mattina esce dalla
sua pulitissima e ordinatissima casa e si immerge tra le strade sporche di Sicilia, schiva i motorini, sorpassa le baracche abusive, saluta qualche suo ex
alunno e arriva alla pescheria. Quando
la accompagno io rimango estranea a quei discorsi in dialetto su nomi di pesci,
marinatura e taglio, sangue e occhi più o meno lucidi. So solo che mia nonna
non esce se non è soddisfatta e per esserlo le ci vogliono almeno 10 minuti di
trattative. Io la aspetto vicino alla porta, mi lascio cullare dal suono di una
lingua che io non so, ma che avrei potuto sapere se i miei genitori, 30 anni
fa, non avessero deciso che era meglio per me nascere e crescere al nord. Io di
pesce non ne so nulla, non lo so cucinare e tantomeno comprare ed è per questo che quando siamo insieme , mia
nonna, con attenzione delicata me lo fa sempre trovare in tavola. La cosa particolare
è che il mio pezzo di pesce è sempre diverso dal suo perché a lei piace avere quella
parte con molte lische, le piace pulirlo minuziosamente, ammucchiare la carne
buona da un lato del piatto e poi mangiarla a lavoro terminato. Di solito
inizia a mangiare quando io sono già alla frutta. Le prime volte le dicevo se
voleva metà della mia parte di pesce, la
più tenera e pulita, ma lei si è sempre rifiutata dicendo “io mi scialo a
pulirmelo per bene!”. Oggi mentre faticavo ancora in una complicata,
incomprensibile, fraintendibile discussione con lui e mi dicevo: “ manu perché?”...mi
è venuta in mente l’immagine di mia nonna a cui piace faticare nel togliere le spine. Io vengo totalmente attratta
da persone spinose e per nulla facili. Io mi metto li , come fa mia nonna col
pesce, a cercare di togliere le spine come se le preferissi ad una carne già tenera e pulita. Ma, ancora una volta, L’esperienza mi sta insegnando che non solo le
spine non le tolgo io ma se le tolgono le persone stesse se e quando è il
tempo, ma anche che spesso, a pulire il pesce si capisce che è solo
lisca,e la carne buona non c’è, c’era solo l’idea, la mia, che dietro il brutto,il difficile, il non chiaro, ci sia del
buono. Invece no, non sempre. Spesso le persone che sembrano fredde e
superficiali lo sono davvero; gli egoisti ed egocentrici lo sono davvero e sono
così…nessuna maschera, nessuna motivazione da scardinare. Così in una notte tedesca, ritorno col
pensiero al tavolo da pranzo di mia nonna, il ventilatore che gira , il suono
delle forchette sul piatto e lei che guardandomi mi dice: “ vedi gioia mia, a
me piacciono quei pesci con tante spine, difficili da pulire e per i quali devi
lavorare tanto prima di mangiarne qualcosa...ma i miei sono pesci....i tuoi
sono uomini" " hai ragione nonna".